24.03.2024, di Tomasz Konicz
Al momento, semplicemente, non è possibile determinare chi è che abbia effettivamente organizzato l’omicidio di massa, in una sala da concerto di Mosca, che ha ucciso più di 140 persone. Ma ora il fattore decisivo è quello di sapere come reagirà a tutto ciò la potenza russa. In che modo il Cremlino interpreterà questo attacco terroristico? E, soprattutto, quali saranno le narrazioni che verranno fatte circolare dai mass media pro-Cremlino? La paternità dell’attacco sembra che sia stata provata. Una lettera ne rivendica la responsabilità allo Stato Islamico. [1] Già all’inizio di marzo, i servizi di intelligence occidentali avevano avvertito la Russia a proposito di imminenti attacchi da parte di estremisti islamici. [2] E il 7 marzo, era stata persino l’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca ad aver emesso un avvertimento diretto in cui si parlava di terrorismo, esortando i cittadini statunitensi a evitare di partecipare a grandi assembramenti di persone, ivi compresi i concerti, a causa di attacchi imminenti. Ed è proprio questo che ora pone un grosso problema al Cremlino, dal momento che questo attacco devastante segnala un fallimento delle forze di sicurezza russe; e per „l’uomo forte“ che sta al Cremlino. Inoltre, pochi giorni fa, Putin ha pubblicamente liquidato gli avvertimenti terroristici occidentali come se fossero dei veri e propri „ricatti“: come mero allarmismo volto a destabilizzare la Russia. [*3] Ma ora le cose non stanno più così.
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