Abbracciare il caos

francosenia, 06.08.2022

Le grossolane pratiche lobbistiche e commerciali relative al servizio di trasporto „Uber“ – basato su un App – si trovano perfettamente in linea con quello che è il suo brutale modello di impresa; e sono espressione dei processi di inselvaggimento che, in seguito alla crisi, vediamo in atto nei centri capitalisti.
I cosiddetti „Uber Files“, costituiti da circa 124.000 documenti interni, sono stati resi noti alla stampa da Mark MacGann, in precedenza uno dei capi della lobby del servizio di trasporto per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa. La corrispondenza aziendale, analizzata dal britannico „Guardian“, rivela quali sono stati i rozzi metodi – che ricordano lo stile iniziale del capitalismo – utilizzati, tra il 2013 e il 2017, da quella che è indiscutibilmente l’azienda più nota della cosiddetta Gig Economy, basata su Internet, al fine di perseguire la sua aggressiva strategia di espansione tra il 2013 e il 2017. La principale attività di Uber consiste nell’organizzazione e nello sfruttamento di quei lavoratori che vengono pagati a giornata nel contesto di un mercato digitale specializzato in trasporto di passeggeri. Per tutti i trasporti forniti tramite la sua App, l’impresa in questione applica una commissione pari al 25% della tariffa, e in molti Paesi i fornitori di questo servizio sono dei falsi lavoratori autonomi, i quali, per poter lavorare, devono assumersi tutti i rischi, oltre a mettere a disposizione i loro propri veicoli.

Link: https://francosenia.blogspot.com/2022/08/uber-files.html

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