Cancel Culture USA

Le epurazioni e le deportazioni minacciate da Trump sono già cominciate

di Tomasz Konicz, 08.02.2025

Sembra che ciò che seguirà al neoliberismo verrà modellato sui metodi usati dal neoliberismo nei decenni precedenti al fine di attuare le sue famigerate riforme strutturali. Si tratta di quei prodotti fascistoidi derivati dalla decomposizione del neoliberismo, e che ora negli Stati Uniti stanno sgretolando lo Stato costituzionale già neo-liberisticamente deformato. L’implementazione scioccante di controversi programmi di austerità neoliberale, che hanno colto di sorpresa l’opinione pubblica per le misure di deregolamentazione di vasta portata, trovano ora il loro equivalente nella strategia d’urto che Trump e Musk stanno utilizzando per poter eliminare nell’apparato statale ogni potenziale opposizione. Tutto questo sta avvenendo in rapida successione; ed è solo l’inizio. Subito dopo essere andato al potere, nella sua prima settimana in carica, l’amministrazione Trump ha abolito tutti i programmi di di parità (DEI – Diversity, Equity and Inclusion), e ha introdotto nell’amministrazione statunitense un sistema di delazione [1]. Non solo sono stati ora cancellati (senza alcuna sostituzione) tutti quei programmi che avrebbero dovuto dare alle minoranze una maggiore rappresentanza nell’apparato statale. Ma, allo stesso tempo, come ha scritto il New York Times (NYT), la Casa Bianca ha istituito un indirizzo e-mail tramite il quale ora gli informatori possono segnalare gli eventuali episodi in cui le nuove norme verrebbero „aggirate“. Cosa significa questo, in termini concreti? I programmi DEI, odiati dalla destra razzista statunitense, consistevano in definitiva nel dare la preferenza ai candidati appartenenti a minoranze socialmente svantaggiate o sottorappresentate nelle candidature, a condizione che avessero le stesse qualifiche degli altri candidati. Se ciò dovesse continuare a verificarsi, potrebbe essere interpretato come una continuazione delle misure DEI, il che potrebbe spingere i candidati non selezionati a segnalarlo all’amministrazione Trump. In definitiva, ciò significa che per i decisori della pubblica amministrazione e dell’apparato statale degli Stati Uniti è più sicuro assumere uomini bianchi in futuro, per evitare accuse di comportamento “woke” che potrebbero danneggiare la carriera. Si tratta di una regolamentazione razzista solo fugacemente camuffata e che ha lo scopo di espandere il dominio dell’America bianca nell’apparato di potere. Allo stesso tempo, viene creata un’atmosfera razziale di denuncia reciproca e di sospetto, la quale favorisce il controllo dei grandi apparati di potere. All’inizio di febbraio sono state rese pubbliche su Internet delle liste di „obiettivi“ del settore pubblico, nelle quali si possono trovare nomi e foto di dipendenti del settore pubblico, per lo più neri, accusati di reati di pensiero „woke“, come l’uso di pronomi, il sostegno ai democratici o la collaborazione con la DEI. Non è chiaro da dove questi siti di denuncia di destra („DEI Watch List“), prendano le loro informazioni [2]. La lotta contro le cosiddette misure „woke“ della DEI, funziona da versatile veicolo ideologico per ripristinare razzismo e negazionismo climatico. Intanto, simultaneamente, in risposta ai disastri climatici (incendi a Los Angeles) e agli incidenti (collisione aerea a Washington), la Casa Bianca ha adottato addirittura la narrazione per cui la colpa per tutto questo viene attribuita ai programmi DEI.

Link: https://francosenia.blogspot.com/2025/02/il-mein-kampf-per-lo-stato-profondo.html

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