Nella Singolarità attesa con ansia alla Silicon Valley, emerge il soggetto automatico
– di Tomasz Konicz –
„Quello a cui stai giocando, può arrivare al 2° livello?“ (Nick Land)
L’umanità, è pronta a servire devotamente i robot, che ben presto saranno fra noi? Questa domanda, che spesso appare nei prodotti-spazzatura dell’industria culturale, potrebbe ben presto diventare abbastanza reale, secondo quella che è l’opinione di molti critici della ricerca sull’Intelligenza Artificiale (AI). Nel caso che i robot volessero ancora governare l’umanità – e non decidessero di volersi liberare rapidamente di questi irritanti „sacchi di carne“, facendo uno spietato remake del film Terminator.
Le voci che ci mettono in guardia circa la ricerca, in gran parte non regolamentata, sull’Intelligenza Artificiale, che viene svolta nei laboratori delle grandi imprese internazionali nel campo dell’alta tecnologia, ultimamente sono sempre più ascoltate – e provengono da una vasta gamma di figure di spicco della comunità scientifica e tecnologica. [*1]
Per Stephen Hawking, fisico noto a livello mondiale, la scoperta qualitativa cruciale avvenuta relativamente alla ricerca sull’Intelligenza Artificiale – a cui ci si riferisce spesso, nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale, con il termine di „Singolarità“ – potrebbe coincidere con la „fine dell’umanità“. [*2] Essa «si distinguerebbe da sé sola, si modificherebbe ad una velocità sempre più crescente. Gli esseri umani, limitati dall’evoluzione biologica, non potrebbero competere con essa e verrebbero eliminati». Bill Gates ha messo in guardia sul fatto che l’Intelligenza Artificiale potrebbe essere potenzialmente più pericolosa di un disastro nucleare. Nick Bostrom, professore di filosofia dell’Università di Oxford, vede nel suo libro, „Superintelligence“, un futuro pieno di miracoli tecnici ed economici, nel quale non ci sono più persone. [*3] Sarebbe come una «Disneyland senza bambini», nei cui impianti l’Intelligenza Artificiale eliminerebbe semplicemente il fattore umano.
Vernor Vinge, matematico e creatore del termine „Singolarità“, considera inevitabile che la formazione dell’Intelligenza Artificiale superi il potenziale intellettuale degli esseri umani in tutte le aree rilevanti – e ritiene possibile la «estinzione fisica dell’umanità». Lo specialista in AI, James Barrat, autore del libro „Our Final Invention: Artificial Intelligence and the End of the Human Era“, [*4] vede, come linea di conflitto più probabile, una lotta per le risorse fra umani e macchine intelligenti: senza istituzioni che si oppongono a questo e senza meccanismi di sicurezza, «un sistema autocosciente, che si auto-perfeziona, ed autonomo per quel che riguarda una definizione degli obiettivi, continuerà il suo cammino, utilizzando dei mezzi che per noi sarebbero folli».
Link: https://francosenia.blogspot.com/2018/03/una-disneyland-senza-i-bambini.html
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