– La crescita dell’economia cinese finanziata dal debito non ce la fa più –
Sono circa 6,6 miliardi di tonnellate di cemento. Ci si potrebbero asfaltare tutte le Hawaii, trasformandole in un enorme parcheggio, proclamava alla fine di marzo il „Washington Post“ (WP). Una tale impressionante quantità di materiale da costruzione, è stato quello che secondo le statistiche ufficiali ha consumato la Cina fra il 2011 ed il 2013, dal momento che la Repubblica Popolare, condannata ad un boom duraturo, ha prodotto in tre anni più cemento di quanto ne abbiano prodotto gli Stati Uniti in tutto il 20° secolo. Nel secolo scorso, gli Stati Uniti avrebbero consumato 4,5 gigatonnellate di cemento, secondo il WP, mentre i numeri ufficiali di Pechino devono ancora sottostare ad un esame più dettagliato – cosa che non è per niente ovvia. Le informazioni sarebbero „sorprendentemente logiche“, in quanto una gran parte delle infrastrutture cinesi sono state costruite solo nel 21° secolo e l’urbanizzazione del paese più popoloso del mondo sta progredendo rapidamente. Nel 1978, solo un quinto dei cinesi viveva nelle città, nel 2020 sarà il 60%.
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